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    Viaggio nei giardini d’Europa

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    “Viaggio nei Giardini d’Europa, Da Le Nôtre a Henry James”, 5 luglio – 20 ottobre, Reggia di Venaria – Sale delle Arti.

    Architetti, paesaggisti, principi, scrittori, intellettuali, eruditi attraversano per secoli l’Europa visitando giardini, ammirando paesaggi e traendo da essi ispirazione. I loro taccuini, i loro diari, le loro opere ci consentono di ricostruirne gli itinerari e di viaggiare idealmente attraverso luoghi di bellezza, testimoni della storia e della cultura di un continente.

    Lungo queste trame si dipana la mostra, ripartita in dodici sezioni, in cui circa 200 opere tra dipinti, disegni, arazzi, volumi, modelli e altri manufatti illustrano giardini celebri in Europa dal Cinquecento all’Ottocento: dalle geometrie di quelli italiani alle fughe “all’infinito” di quelli francesi, al “pittoresco” delle composizioni inglesi.

    Nel contesto della Reggia di Venaria e dei suoi Giardini si presenta così – attraverso le opere di artisti noti o meno conosciuti – l’Italia del “Grand Tour”, l’Europa dei regni e degli imperi con i giardini di ville e palazzi, manifestazione di potere, ma anche fenomeno “alla moda” ed evocazione di mondi lontani e sognati.
    La mostra, voluta e realizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, d’intesa con il Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design (DAD), e l’Associazione Parchi e Giardini d’Italia (APGI), con il patrocinio dell’Association des Résidences Royales Européennes (ARRE), curata da Vincenzo Cazzato, Paolo Cornaglia, Maurizio Reggi con il contributo di Paolo Pejrone, affronta il tema del giardino con un approccio inedito ed originale: è la prima volta che la tematica viene trattata prendendo spunto dalle osservazioni dei viaggiatori tra Cinquecento ed Ottocento.

    L’esposizione prende l’avvio con il viaggio di Montaigne che ci accompagna nei più famosi giardini italiani del Cinquecento, tra grotte, automi e giochi d’acqua, mentre nel secolo successivo il viaggio di André Le Nôtre offre l’occasione per illustrare la diffusione in Europa di un nuovo modo di concepire complessi su grande scala, apprezzati da grandi e piccoli Re Sole.

    Con l’affermazione della nuova moda del giardino inglese, favorita anche dalla conoscenza dei giardini cinesi e delle loro forme ispirate alla natura, l’Inghilterra – insieme alla Francia e all’Italia – costituisce un forte richiamo per architetti e giardinieri, come lo svedese Fredrik Magnus Piper e l’italiano Francesco Bettini.
    Il giardino inglese si diffonde ovunque in Europa. In Francia Carmontelle organizza il futuro Parc Monceau secondo una successione di scene, proponendoci all’interno di uno stesso giardino un viaggio immaginario nel tempo e nello spazio (da Oriente a Occidente).

    A fine Settecento i viaggi degli aristocratici – i Conti del Nord, eredi al trono di Russia, e il Principe de Ligne – ci portano nei maggiori giardini europei sui quali non esitano a esprimere giudizi a volte pungenti.
    I giardini della penisola sono tappa obbligata del “Grand Tour”. Pittori come Hubert Robert e Fragonard giungono in Italia per ritrarne i più noti nel loro stato di decadenza e il primo, al rientro in Francia, si cimenterà egli stesso nella progettazione di giardini. Il “Presidente” Charles de Brosses e Stendhal attraversano la Penisola da nord a sud, fino a Napoli, mentre nel suo viaggio nel segno di una rinascita interiore Goethe si spinge ancora oltre, raggiungendo la Sicilia.

     

    Ufficio Promozione Turistica

    La Venaria Reale
    Consorzio delle Residenze Reali Sabaude
    Piazza della Repubblica 4,10078 Venaria Reale (Torino) -Italia
    tel: +39 0114992415
    fax: +39 0114322228
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