Si tratta di uno dei 12 progetti
di riqualificazione ambientale ed inserimento paesaggistico relativi
a poli estrattivi ubicati all’interno del Sistema delle Aree
Protette della Fascia Fluviale del Po.
I punti salienti del progetto riguardano la sistemazione definitiva delle
aree di cava in sponda destra del Po, con consistenti interventi di rinaturalizzazione
lungo le sponde del bacino estrattivo e sul piano campagna, nonché la
salvaguardia e la riqualificazione di una vasta area in sponda sinistra,
l’ex bacino di cava in località Tetti dei Frati (detto Garettino).
Fra gli obiettivi prioritari individuati vi è il recupero paesaggistico
e naturalistico dell’area di cava (anche con scopi ricreativi)
e delle aree circostanti, attraverso l'ampliamento e la riqualificazione
delle zone con vegetazione naturale esistente. In considerazione delle
potenzialità naturalistiche presenti (in particolare in sponda
sinistra del Po) e dell’intensa fruizione ricreativa dell’area
fluviale, si è mirato alla valorizzazione degli elementi naturalistici
esistenti, in modo da costituire un mosaico di habitat di elevata valenza
ambientale, restituendo al fiume Po parte delle sue funzioni ecosistemiche.
La fruibilità dell’area è stata migliorata, garantendone
tuttavia una adeguata regolamentazione in modo da preservare le zone
più sensibili e a maggiore valenza naturalistica. Nell’ambito
del riuso ricreativo dell’area si è inteso inoltre valorizzare
alcune attività (quali la navigazione) e rendere possibile la
conoscenza di altre -ad esempio la stessa attività estrattiva
con il recupero di vecchi impianti di trattamento degli inerti- ormai
scarsamente presenti o in via di allontanamento dalle aree fluviali;
tali attività infatti sono parte integrante della “storia” del
fiume.
Il progetto ha una durata ventennale; gli interventi di riqualificazione
ambientale, già iniziati, proseguono contestualmente all’attività di
coltivazione mineraria.
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